Le gru svettano numerose sopra i tetti di Brescia.“Fabbricando case” cantava Rino Gaetano nel 1978. Ora, nel 2022, il titolo sarebbe “ristrutturando case”. La grande massa di fondi messi a disposizione per i diversi bonus edilizi fa gola a molti. Anche a chi di edilizia non si è mai occupato sin’ora.

A livello nazionale nel secondo trimestre del 2021 sono nate 11.563 nuove imprese edili, con un aumento del 50% dallo stesso periodo del 2020. Il 35% di queste è partecipata da soggetti con codice fiscale straniero. Il 25% è composto da società di capitale mentre il restante 75% presenta una forma aziendale meno strutturata.
Il 43% degli imprenditori in questione ha aperto un’azienda senza avere esperienza pregressa nell’ambito (il settore edile è l’unico che non richiede competenze specifiche). Il 18% invece sono esponenti in 784 società che non presentano il codice ateco del settore.
Nel bresciano le imprese edili registrate alla Camera di commercio al 31/12/2021 sono 18.320 di cui 12.886 artigiane. Con un saldo positivo rispetto al 2020 di +382. Di queste 2.575 sono iscritte al Cape (Cassa assistenziale paritetica edile) di Brescia. Per queste esiste la certezza d’applicazione del contratto collettivo nazionale dell’edilizia. Inoltre esse devono osservare l’obbligo di conformarsi alle misure regolamentate dei rapporti di lavoro tra le aziende e i dipendenti. Queste sono frutto di un accordo tra associazioni di categoria e organizzazioni sindacali dei lavoratori.
Il numero esiguo delle iscrizioni non deve trarre in inganno. Le imprese sono tenute alla registrazione presso la cassa edile del comune nel quale svolgono i lavori. In caso di appalto pubblico hanno l’obbligo di procedere nell’immediato all’iscrizione. Altrimenti, in caso di contratto privato, hanno novanta giorni per ottemperare all’obbligo sopracitato.
Il Collegio dei costruttori edili di Brescia (Ance) ha chiesto a più riprese durante il 2020 che fosse introdotto un sistema di qualificazione per l’utilizzo degli incentivi fiscali. In questo senso la proposta del ministro Orlando di concedere i bonus edilizi alle sole imprese che adottano il contratto collettivo nazionale edile, costituisce un primo passo verso una migliore regolamentazione del settore. L’Ance Brescia insieme a Cape ed Eseb (Ente sistema edilizia Brescia) e alle organizzazioni sindacali ha sottoscritto il Protocollo della legalità e della sicurezza. Questo prevede l’applicazione del contratto del settore edile con il coinvolgimento degli ordini professionali oltre a istituzioni come il Comune e la Provincia di Brescia.
Molte delle imprese ad oggi sono composte da lavoratori di primo livello, ossia senza esperienza e formazione. Gli imprenditori bresciani fanno fatica a trovare manodopera formata e sovente si affidano a quella estera o a disoccupati e precari senza alcuna formazione. Questo fenomeno costituisce un grosso rischio per chi lavora su ponteggi e gru. Lo testimonia l’alto numero di morti bianche dell’ultimo biennio nel settore edile.
«L’andamento dell’edilizia registra un incremento del 16% su tutti i parametri. Ore lavorative, massa salariale e numero di dipendenti – spiega Ibrahima Niane, segretario generale Fillea CGIL – ciò porta ad un aumento dei rischi relativi alla sicurezza. L’aumento del numero di lavoratori va analizzato da vari punti di vista, cioè se hanno fatto la formazione richiesta al lavoro in cantiere e se sono in possesso e utilizzano i diversi dpi. La fretta di finire i cantieri non lascia nessuno tranquillo. Noi cerchiamo di verificare l’incremento degli infortuni non dichiarati, di lavoratori nuovi e di primo ingresso. Adesso speriamo con la nostra azione di chiarire tutti i lati oscuri e colpire il lavoro sommerso».