Tratto dal profilo Facebook dell’autore.
In classe ho accennato a Maradona e qualcuno tra i bambini e le bambine mi ha chiesto chi fosse. Giustamente, ho pensato poi. Per quanto famoso, appartiene comunque a un’altra epoca e non posso darlo per scontato come si faceva quando ero bambino io, o dopo. I tempi cambiano, cambiano i contesti e i riferimenti, ma non sempre ce ne rendiamo conto.
Ad esempio, in questi giorni sto leggendo negli articoli la fatale espressione “caldo africano” rispetto alle temperature attuali in Italia, in particolare nel nord. Siamo a maggio, ma sembra luglio. D’accordo, l’anticiclone in effetti è africano, ma il caldo no. Almeno, non solo. Basta pensare all’estate del 2003, quella con almeno 40 mila morti in Europa provocati da un’ondata di calore micidiale. Ci sono alcune similitudini con la situazione attuale, come la siccità precedente (all’epoca fu soprattutto in primavera, ora c’è stato un inverno oltremodo asciutto), ma chiedo aiuto a Riccardo Paroni per non scrivere cavolate. Ad ogni modo, in seguito le estati da caldo record sono state una costante (se ne trovano, andando a memoria, nel 2006, nel 2009, nel 2012, nel 2015, nel 2017, eccetera), fino a quella del 2021 considerata quella con le temperature medie più alte mai registrate in Europa, con un picco di 48,8 gradi, ad esempio, a Siracusa. Le ondate di calore sono sempre più frequenti, il Mediterraneo si va arroventando di anno con anno e il nord Italia, e la Pianura Padana, rappresenta una zona particolarmente sensibile. Un hot spot climatico, un luogo in cui le temperature aumentano in modo più marcato.
Il caldo, dunque, non è africano, è europeo, è padano. Il caldo è qui ed è avvilente, tra le altre cose, leggere scemate tipo “preparate i costumi”. Il titolo giusto dovrebbe cominciare ogni volta con “emergenza climatica…”, un po’ come accade con “covid, …” negli articoli relativi alla pandemia. Hannibal, Lucifero e altri nomignoli possono anche attirare l’attenzione, ma alla fine sono solo semplificazioni che sviano dalla natura del problema e dalle azioni da fare senza continuare a rimandare e rimandare e rimandare.
Così come sappiamo che Maradona appartiene a un’altra epoca, per quanto molti lo ricordino, dobbiamo anche smettere di fare finta che il clima del passato esista ancora, per quanto siamo qui ancora a menarla con la grande nevicata dell’85. Quella sì era eccezionale, ma questo caldo no, inutile illudersi.