È di Brescia e scrive libri: si chiama Irma Cantoni e il suo personaggio più noto è la commissaria Vittoria Troisi, romana trapiantata a Brescia. La protagonista dei suoi libri è speculare a lei: la scrittrice, infatti, ha trascorso diversi anni a Roma, tornando poi a Brescia e portando metaforicamente in città insieme a lei la commissaria a capo della Questura. Che dopo un trauma decide di spostarsi più su, lontano dal Tevere e lontano dalle situazioni che l’hanno resa ciò che è.
Come le gialliste del Nord Europa più note, Cantoni trasporta nella sua città, nel suo ambiente e nei luoghi a lei (e a noi) familiari i thriller che da qualche anno si sta trovando a intessere con la sua penna, evitando le più classiche metropoli senza rinunciare all’effervescenza di una grande città, forse meno nota al pubblico, ma altrettanto fascinosa. Il primo fu “Il cartomante”, pubblicato prima da GVE, nel 2013, e ripubblicato successivamente da Libromania, anche in seguito al successo del secondo romanzo che vede protagonista Vittoria Troisi, e che vinse nel 2017 il premio “Fai viaggiare la tua storia” promosso da Libromania e Autogrill. “Il bosco di Mila” è infatti il primo titolo pubblicato da Libromania, ma se vogliamo seguire la cronologia delle vicende si tratta del secondo capitolo di quella che, ad oggi, è una quadrilogia.
Al “Cartomante” e al “Bosco di Mila” seguono quindi “Il segreto di Palazzo Moresco” e “La custode degli innocenti” (tutti e quattro si trovano pubblicati da Libromania, disponibili anche in formato ebook e Kindle e, da qualche tempo, in versione audiolibro su Audible letti da Ottavia Fusco Squitieri). Filo rosso che lega le vicende è sempre lei, la commissaria Troisi, che insieme all’agente bresciano Mirko Rota si ritrova ad indagare prima sull’uccisione di un ruvido sensitivo di Sant’Eufemia, poi sulla scomparsa di una bambina nel cuore di Mompiano, quindi sull’assassinio di un ricco collezionista nelle stanze del suo palazzo e infine su una serie di delitti che sfociano in un omicidio nel cuore del Carmine, con un angelo vendicatore e dettagli sempre più intricati e complessi.
La particolarità dei romanzi di Cantoni non sta però tanto nelle trame, godibili e dal ritmo trascinante, ma nella caratterizzazione del personaggio di Vittoria Troisi, forte ma umana e cedevole, femminile ma dai tratti maschili spiccati, calata in una realtà a lei distante ma ben nota ai bresciani. La città del Nord, piccola e raccolta rispetto a Roma eppure vivacemente stratificata e densa di avvenimenti, racchiude un microcosmo sociale assolutamente riconoscibile, fatto di quartieri malfamati e grandi case di nobili collezionisti, giovani ricchi — o presunti tali — che frequentano forzatamente e vanitosamente dei precisi luoghi cittadini, ma anche classici gnari della periferia e dell’hinterland.
Brescia è quindi protagonista tanto quanto i protagonisti stessi. Un bello spunto per lettori e lettrici appassionati di gialli, noir e thriller d’Oltralpe, che stavolta possono godere degli intrecci collocandoli all’interno di geografie conosciute e familiari, visualizzando più nitidamente personaggi, azioni e trame.