È di Brescia e scrive libri: si chiama Maria Zanolli, è giornalista e comunicatrice e tiene la penna sempre tra le dita.
I suoi non sono romanzi o saggi, ma componimenti poetici che a volte sfociano nell’incisione e nelle arti grafiche. E la sua scrittura creativa è fatta per chi ama immergersi nelle sensazioni, leggendo componimenti fini e suggestivi che mettono nero su bianco le emozioni suscitandone allo stesso tempo di nuove. Perché la poesia non è per niente un’arte morta, ma un’espressione senza tempo che attinge di volta in volta alle epoche che descrive. E anche Brescia ha i propri rappresentanti.
Nata nel 1981 a Brescia, Maria Zanolli vive sulle colline del Lago di Garda, una scelta fatta per respirare la natura ogni giorno (tanto da essere recentemente diventata guida ambientale escursionistica). Collaboratrice del Corriere della Sera, non scrive e basta: il suo intento principale è quello di diffondere l’estetica della poesia e della parola mostrandone la forza attraverso laboratori, incontri, camminate e reading (spesso organizzati tra il Garda e Brescia). E per quanto riguarda la sua produzione letteraria? Essendo la parola scritta la sua professione principale, Zanolli sa giocare bene con i termini e le costruzioni, facendoli danzare per creare versi ricamati e decorati molto garbati, che richiamano spesso la quotidianità e la normalità delle giornate, i sentimenti più ancestrali, gli intrecci delle reazioni e la bellezza della vita nei suoi dettagli e nel tempo che scorre, soggetto caro alla poetessa.
Oltre a trovare le sue poesie in diverse antologie collettive, sono cinque i libri in cui si trovano i suoi versi. “Due”, di Campanotto Editore, è la sua prima raccolta, pubblicata nel 2006. Sempre per Campanotto Editore è uscito “Dopo le parole”, libro di poesie con illustrazioni tipografiche di Laura Veronesi in dialogo con le parole. Con Veronesi Zanolli ha collaborato anche in “Cos’è Natale?”, libro-oggetto che ricorda un taccuino per raccontare la magia delle feste natalizie attraverso la scrittura a mano e le illustrazioni.
“Nel dono del cielo” è quindi il quarto libro pubblicato da Zanolli. Edito da Giulio Perrone Editore nella collana L’Erudita, è uscito nel 2019 e parla del susseguirsi delle stagioni osservando gli elementi naturali e ascoltando i sentimenti più profondi suscitati dallo scorrere del tempo.
L’ultimo libro da lei pubblicato si intitola “La misura del vuoto” (edito sempre da Giulio Perrone in L’Erudita) e tra le sue pagine torna protagonista il tempo, ma qui intrecciato al concetto di spazio, con brevi composizioni che attingono alla quotidianità e all’esperienza dell’amore. Qui la poetessa racconta in versi il vuoto, inteso come presenza e non come assenza, inserendo cenni autobiografici e collettivi, dal momento che le parole sono nate (anche) durante l’isolamento del 2020.
Maria Zanolli non piacerà peraltro solo agli amanti della poesia e della parola scritta. L’autrice sperimenta da sempre le più varie forme d’arte, arrivando anche ad eseguire incisioni grafiche partendo da sue fotografie. La copertina di “La misura del cielo” altro non è che una di queste due incisioni, “Ali d’amore”, che lega l’arte figurativa e la poesia unendole attraverso il segno.