Brescia ha fame di cultura, come dimostra questa iniziativa nata per promuovere storie “a km 0”
Capita di provare quasi un senso di straniamento davanti all’amico che ha visitato posti dall’altra parte del mondo, ma ignora le bellezze che si nascondono dietro l’angolo di casa. E non parliamo del provincialismo campanilistico e un tantino arrogante che: “nessun posto è bello come casa mia”. L’osservazione è piuttosto legata a quell’atteggiamento spesso acritico e superficiale, forse anche un po’ pigro, che ci rende sì cittadini del mondo, allontanandoci però tristemente dalle nostre radici. Quasi senza nemmeno rendercene conto. Ecco, il paragone “turistico”, che potrebbe apparire campato per aria, in realtà è applicabile anche all’argomento di questo articolo: i libri. Sì, perché è anche grazie alla letteratura che possiamo conoscere meglio il contesto che ci circonda. Attraverso storie, personaggi, autori e un territorio ricco di una cultura “sommersa” poco nota, che merita sicuramente una maggiore attenzione. Ed è proprio quello che sta cercando di fare, con grande passione e toni ben lontani da certi atteggiamenti “intellettual-snob” che spesso aleggiano intorno a chi si muove nel mondo dei libri, una realtà tutta bresciana che si chiama Bresciasilegge.
Quando la letteratura racconta un territorio
Bresciasilegge è un’associazione attiva da nemmeno due anni, un progetto collettivo di promozione culturale dedicato in tutto e per tutto al panorama letterario bresciano. Una cultura “a chilometro zero” insomma.
L’iniziativa è sostanzialmente una realtà che si autoalimenta, aperta, in cui la letteratura fa da volano per conoscere meglio la nostra storia. In che modo? Semplice, parlando di libri di autori locali. L’unico requisito, infatti, alla base delle recensioni proposte (all’attivo per il momento ce ne sono più di 150, con una media di due alla settimana-ndr) è la collocazione bresciana di tempi, spazi e luoghi narrativi. Che è poi quello che dà la misura dell’unicità e originalità di Bresciasilegge.
Romanzi, saggi, guide ai tesori dell’arte, narrativa di vario genere (edita o inedita) che racconta il territorio in modo critico, mai autoreferenziale. Una provincia che, proprio grazie all’attenta e curata selezione dei testi, appare quanto mai viva e pulsante di stimoli, colori, di un passato da riscoprire e di un presente da raccontare, magari anche nei suoi aspetti più controversi e delicati. “La continua scoperta del contesto in cui viviamo, di tante cose che non conoscevamo – ci spiega Andrea Franzoni, ideatore dell’iniziativa ed egli stesso scrittore – passa attraverso il sostegno che con il nostro contributo cerchiamo di dare ad autrici e autori bresciani di cui recensiamo gli scritti. Da un lato significa promuovere la ricerca e la salvaguardia di qualcosa che ci riguarda da vicino e che rappresenta un patrimonio prezioso anche per il futuro. Dall’altro, prendersi cura delle storie che la nostra provincia è capace di creare rafforza e rende più consapevole il legame che ognuno di noi ha con il territorio. Per questo ci sembra molto importante supportare la scena letteraria locale”. Qualche nome fra i più noti? Marco Archetti, Gianni Simoni, Nicola Fiorin, Massimo Tedeschi…
Ma per non fare torto a nessuno, fatevi una carrellata di titoli e autori sul sito www.bresciasilegge.it o sui canali social Facebook, Instagram e GoodReads.
Un calderone di progetti
Oltre ai testi che vengono settimanalmente recensiti da circa 25 collaboratori (“non ci limitiamo a poche righe qua e là, ma scegliamo un testo in base alle nostre passioni e lo leggiamo rigorosamente da cima a fondo” – ci tengono a sottolineare), Bresciasilegge ha organizzato nei mesi scorsi un laboratorio di lettura e scrittura che ha raccolto un’inaspettata ed entusiastica adesione. L’iniziativa rispecchia in pieno la filosofia di Andrea & Co.: non un corso, per l’appunto, ma un laboratorio, uno spazio aperto in cui i partecipanti hanno potuto confrontarsi e lavorare insieme sulla loro capacità di leggere, raccontare e valorizzare letture e contenuti culturali. Un’idea che, dato il successo, verrà sicuramente riproposta.
La vera chicca è però quello che Bresciasilegge ha in serbo per la prossima primavera: “Senza sbilanciarmi troppo su dettagli che è ancora prematuro svelare – ci racconta di buon grado Andrea – posso dire che il progetto di una sorta di festival diffuso si concretizzerà probabilmente a fine aprile. Grazie all’appoggio di alcuni partner a livello istituzionale e locale, pensiamo di organizzare in diverse location sparse per il centro città alcune occasioni d’incontro con gli autori. Stiamo al momento definendo i filoni tematici che ci piacerebbe trattare e lo scenario che ci immaginiamo è un momento di aggregazione e diffusione dell’amore per i libri che contraddistingue alle fondamenta tutte le persone che ho avuto la fortuna di incontrare e con le quali condivido questo progetto”.
A chiusura della chiacchierata con Andrea Franzoni, gli abbiamo chiesto come vede il futuro di Bresciasilegge. “Il desiderio che mi sento di esprimere in questo momento è quello di arrivare a recensire sempre più pagine di autori minori che raccontino la nostra splendida provincia in modo non banale o stereotipato. Libri che magari riescano a superare i confini locali suscitando l’interesse nazionale e, perché no, ottenere riconoscimenti importanti”.
Vedere un libro recensito da Bresciasilegge sul podio del premio Strega è forse un traguardo troppo ambizioso? Chissà…Nel frattempo, citando Umberto Eco: “Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato”. E, inutile dirlo, se ha a che fare con Brescia…è ancora più bello.
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Studi magistrali, una laurea in filosofia e vocazione da freelance “all’antica”. Giornalista pubblicista, cresciuta in redazione, ora che sono diventata grande scrivo di quello che mi va.
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