C’era una volta un libro ai tempi del covid. Un libro sui tempi bui del covid, ma non solo. Un libro che “utilizza” la pandemia per parlare di tutt’altro, “sfrutta” il lockdown del 2020 per disegnare i contorni di altre più intime – auto imposte e non – gabbie e costrizioni.
Un diario è, per definizione, come forma letteraria, schematico e conciso, sintetico, scadenziato e potenzialmente un po’ asettico. Un diario tutto diverso è quello che ha scritto l’autrice bresciana Claudia Guerrini. Il suo 12 marzo è tutt’altro che schematico e asettico, scadenziato giorno per giorno sì, ma carico di sfumature e sottotesti tutti da svelare.
“La nostra vita è meravigliosa, acciaccata e imperfetta, ma è stupenda ed è una sola”.
La cronologia puntuale, che passa da alcuni riti quotidiani che abbiamo imparato e fatti nostri in molti – lavare le mani, igienizzare, indossare la mascherina – è lo strumento per ricomporre i tasselli della vita della protagonista del racconto, giorno dopo giorno. Una vita segnata da alcuni dolori importanti, da alcune ferite difficili da nascondere, ma anche aperta al futuro – nonostante la bufera del covid che ne ha sconvolto ulteriormente le poche certezze.
L’opera prima della poliedrica scrittrice è un diario puntuale, ma mai scontato, evocativo, intimo ed emozionante. Un diario che più dei fatti descrive storie ed emozioni viste e vissute in prima persona. Storie di amori finiti e sofferti, ma anche di amori infiniti e inspiegabili – come quello per una nipotina dagli occhi profondi e dal sorriso grande. Sensazioni di ansia, paura e incoerenza per un presente così strano – quello assurdo del pandemico 2020 – che a volte merita una stropicciata d’occhi extra per realizzare la veridicità della realtà.
Un diario che parla a tutti – e un po’ di tutti. Che parla di una malattia cronica che è diventata una ingombrante compagna di vita. Che parla di amicizie vere e di affetti profondi che ti tengono la mano anche quando tenti di scappare. Che parla di paure quotidiane, di sofferenze nascoste, di un matrimonio archiviato che è come un lutto nascosto sotto sorrisi di circostanza.
Lei, l’autrice, è Claudia Guerrini, classe 1986, bresciana, due lauree, un lavoro fisso in ospedale e un animo artistico alla perenne ricerca di nuove sfide. Il suo libro da leggere è 12 marzo, una data dal simbolismo da scoprire pagina dopo pagina.