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L’altro giorno abbiamo provato a prenotare una visita al Civile. Dopo la procedura online, sono passate due settimane prima che ci chiamassero. Il responso è stato quello che ormai molti conoscono: “Non c’è posto”. Ok, aspettiamo. “No, qui da noi non c’è mai posto”. Quindi? “Tra sei mesi, se volete, c’è posto in un’altra struttura…”. Ah, ma dai.
Non ci sono solo menate, in ogni caso. Abbiamo anche visto una mostra molto bella alla Galleria dell’incisione, tutta dedicata agli alberi. È uno spazio splendido, splendido in sé e per la qualità delle proposte, non devo mica venire io a dirlo.
Poi sorgono le domande. L’Ospedale Civile è inserito nel dossier Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura 2023. Al suo interno faranno una mostra. Io forse sono vecchio stile, ma penso che gli ospedali debbano fare gli ospedali, visite, interventi, eccetera, e che le mostre possano stare da altre parti. Ma forse sono vecchio davvero. Penso anche che in tempi di covid sia meglio lasciare che in ospedale ci vada chi ne ha bisogno sul serio, per ciò di cui ha bisogno, senza aspettare l’anno dell’uno e il mese del mai.
La Galleria dell’incisione, al contrario, non è inserita nel dossier Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura 2023. Sta per compiere 50 anni, tra l’altro, per come la vedo io dovrebbero stenderle un tappeto rosso. Spero solo che non inizino a fare visite ambulatoriali, tra un quadro e l’altro, ma non si sa mai.