Nel 2010 la città di Brescia conferiva 74 mila tonnellate di rifiuti all’inceneritore, su 805 mila tonnellate bruciate complessivamente in un anno. Nel 2020 sono state 32 mila su 750 mila.
Cos’è successo? Dal 2017, anno di entrata a regime del sistema di raccolta misto dei rifiuti (porta a porta per carta, vetro, plastica, e cassonetti con calotta per indifferenziato e organico) la differenziata ha fatto un balzo in avanti (ora è al 73% circa) e la quantità di spazzatura inviata direttamente all’impianto è più che dimezzata. Non abbiamo dati certi sulla materia effettivamente recuperata (purtroppo è un dato che manca anche a livello nazionale, siamo molto indietro sul tema), ma è chiaro che la città è passata da un sistema del tutto inefficiente e funzionale al termoutilizzatore, cioè i cassonetti a libero accesso, ad uno più adatto ad incentivare la differenziata.
Il sistema misto, però, ha molte lacune. Tipo: grandi quantità di rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti con calotta, guasti alle calotte, materiale potenzialmente riciclabile che finisce nell’indifferenziato. Tutte cose che hanno un costo e che paghiamo direttamente noi cittadini. Purtroppo, il Comune si affidò ad A2A per studiare il modello di raccolta da applicare in città, nonostante l’azienda (in particolare la divisione ambiente) avesse già espresso il suo scetticismo sul porta a porta spinto (che avrebbe rappresentato senza dubbio la scelta migliore), come se Brescia non fosse adatta a un metodo di raccolta del genere. E come mai, invece, a Bergamo è applicato, sempre con A2A a occuparsi della raccolta? Mistero. Si vede che a Bergamo sono più smart.
Il sistema attuale impedisce oltretutto di applicare la tariffa puntuale, determinata cioè dalla quantità di rifiuti effettivamente conferita. Era stata promessa dal Comune, ma in vista del 2023 la maggioranza ha preferito soprassedere, rinviando il porta a porta al 100%. Troppi sbattimenti, ci sono le elezioni. Proprio la tariffa puntuale è uno dei punti più interessanti del Quaderno provinciale dei rifiuti riferito al 2020, presentato nei giorni scorsi. Sono 53 i comuni bresciani che già la applicano, peccato che tra questi non ci sia il capoluogo. È di certo un’occasione perduta, ma si può sempre recuperare.
Come avrete intuito, nella puntata di questa settimana di Breccast parliamo di rifiuti e di raccolta differenziata. Lo facciamo con l’aiuto di Nadia Ramazzini, giurista ambientale e, tra le altre cose, consulente del ministero della Transizione ecologica. Trovate il podcast qui e sulle piattaforme dedicate, come Spotify, Anchor, Amazon, Apple e Google. Buon ascolto!