Originariamente pubblicato sul profilo Facebook di Emanuele Galesi.
La signora Mariuccia del bagno Mariuccia di Viserbella mi ha chiamato per dirmi che non aumenterà i prezzi di lettino, sdraio e ombrellone per i mesi di marzo, aprile e maggio. L’ho ringraziata sentitamente, ho ammirato la sua generosità, poi ho pensato: aspetta un attimo, io mica vado al mare in quei mesi. Mi sono sentito così anche quando, nei giorni scorsi, ho letto gli articoli in cui con toni piuttosto enfatici veniva annunciato il congelamento delle tariffe del teleriscaldamento da parte di A2A tra aprile e settembre, nonostante i previsti ulteriori rincari del gas. Aspetta un attimo: tra aprile e settembre non si usa il riscaldamento! Al massimo si usa l’acqua calda, ma dice la stessa A2A, tra primavera e estate il gas usato per alimentare la rete cittadina è minimo, come si vede nel grafico pubblicato dal Giornale di Brescia. L’energia viene prodotta bruciando i rifiuti, quasi al 100%. Dunque, almeno per la nostra città, che congelamento è?
Resta il problema dei rincari scattati da gennaio. Rincari che portano le bollette a salire anche del 120%, come ha calcolato Legambiente. Le tariffe del teleriscaldamento non sono imposte dall’autorità per l’energia, A2A ha un margine di manovra significativo, dunque. Siamo sicuri che questi aumenti, sapendo che in inverno il 55% dell’energia per scaldare le nostre case proviene dai rifiuti, siano giustificati? Considerando l’anno interno, tra l’altro, il mix energetico è 70% rifiuti e 30% gas. Un fronte sempre più ampio, che va dalla stessa Legambiente al centrodestra passando anche per l’assessore al bilancio del Comune di Brescia, Fabio Capra, ritiene che la risposta alla domanda di prima sia no, eppure su questo l’azienda continua a non rispondere e il Comune, principale azionista, continua a non sollecitare. L’idea di destinare un fondo di 4 milioni (al primo annuncio erano 6) per aiutare le famiglie a pagare le bollette è solo un palliativo che non affronta il problema alla radice (come si calcolano le tariffe? come si fanno tariffe giuste?) e che oltretutto intacca i fondi del Comune, cioè i nostri.
Legambiente ha consegnato 900 firme per chiedere di rivedere le tariffe. Vediamo che risposte arriveranno.
In Commissione ambiente è stato presentato il rapporto dell’Osservatorio sul termoutilizzatore. C’è una frase relativa al sistema di teleriscaldamento che proprio non mi torna: “Oltre il 50% del calore complessivamente distribuito proviene da energia rinnovabile”. Da quali dati emerge questa percentuale? Non è spiegato. Eppure Paolo Vitale, componente dell’osservatorio in rappresentanza della consulta per l’ambiente, ha dichiarato che si tratta di «un lavoro prezioso che si basa su fatti e dati scientifici, non su pareri o impressioni». Spiegateci questa percentuale, grazie.

Il tema della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili effettivamente utilizzata per il teleriscaldamento non è banale. Stando ai dati di A2A, il sistema bresciano è very green, il che rende le abitazioni servite particolarmente efficienti dal punto di vista energetico (almeno sulla carta). Ma come? Non viene usato il gas? E inoltre: dei rifiuti bruciati, quanti sono davvero classificati come biodegradabili? Anche qui: cacciate i dati, e fatelo in maniera chiara.
Ora vi saluto, vado a prenotare al bagno Mariuccia. Certo, non è una grande offerta, ma perché non sfruttare l’occasione di pagare meno una cosa, anche se non la uso? Come dicono in Romagna: At salut!