Tra sogni nel cassetto e incontri/scontri con la realtà, scegliere il futuro è una cosa seria.
E, se sei donna, la questione sembra ancora più complessa. Vuoi essere madre? Niente carriera?
Come faccio a sapere cosa voglio…
Hai presente quando ti svegli di notte, di soprassalto, con il cuore in gola e l’ansia perché non hai la più pallida idea di cosa fare della tua vita? Ecco, quella netta sensazione di girare a vuoto, di non concludere davvero nulla, di non avere obbiettivi e traguardi concreti da finalizzare. E il mondo intorno, invece, ha piani ben precisi per te. Tutti quelli che ti circondano sembrano essere così sicuri e spavaldi, non solo per il loro percorso personale e professionale, ma anche per il tuo. E, tu? Tu non ne hai la più pallida idea.
Non tutti sanno da sempre ciò che vogliono essere, chi vogliono diventare da grandi. A volte, alcuni pensano di avere un futuro già scritto e poi – complici gli eventi, le scelte o la casualità – cambiano strada, modificando leggermente la rotta o, in alcuni casi, facendo delle decise virate in una direzione completamente opposta.
Non esistono strade scolpite nella pietra che non si possono scalfire. E molto spesso anche gli ostacoli più alti si possono superare. Si possono scavalcare i limiti imposti dalle convenzioni sociali, sciogliere le briglie delle aspettative famigliari. Anche, e soprattutto, se si è donne. Perché no? Sicuramente è più difficile, la disparità lavorativa e sociale – in Italia e non solo – è ancora tutta a favore degli uomini, ma i dati sono fatti per essere smentiti e i preconcetti per essere svuotati di ogni senso logico.
Se un tempo l’unico obbiettivo da raggiungere era il posto fisso, preferibilmente nella pubblica amministrazione, come una sorta di posteggio di lusso con orari ridotti e busta paga sicura, le donne oggi – giustamente – vogliono, pretendono e possono ottenere di più. Possono e devono pretendere di non accontentarsi – sia per il loro bene, sia per il bene della società che non ha bisogno di nuovi dipendenti pubblici frustrati e poco interessati – ma di “ascoltarsi” di più, assecondando propensioni, sogni e aspirazioni.
Cambi di vita improvvisi o decisioni ponderate…
Federica, classe 1980. Un percorso già scritto, senza sbavature, dalla laurea in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, passando per un corso in psicologia forense, fino al ruolo di psicologa del lavoro in ambito consulenziale e a un “posto fisso” come responsabile delle risorse umane in una grande azienda. Più di un decennio da dipendente, con orari chiari, ferie e malattia retribuite. E, poi? Poi, la consapevolezza crescente di non essere soddisfatta del proprio ruolo ha avuto la meglio. Da lì un licenziamento – visto da molti come una follia, in pieno periodo pandemico, con un bambino piccolo e una famiglia – e l’iscrizione alla scuola di specializzazione in psicoterapia adleriana e l’apertura della tanto temuta partita iva.
Un percorso chiaro, poco convenzionale
Silvia, classe 1981, una laurea in scienze della formazione. Una passione per i viaggi e per la lingua inglese, un amore per gli animali e la natura e una spontanea propensione verso gli altri, verso l’insegnamento e i rapporti umani. Un marito, un figlio e due cani. La sua professione? Una passione nata per caso, da una difficoltà fisica, ma cresciuta e coltivata con dedizione e molta forza di volontà. Nonostante le diffidenze e le incertezze.
Da una professione sulla carta a una con le mani
Chiara, classe 1986, liceo all’Arnaldo, una laurea in architettura a Venezia e un corso di specializzazione allo IED di Milano. Un percorso di studi che aveva già portato a galla parecchie perplessità, anziché alimentare la passione per la professione di architetto. Ma un epilogo – iniziale, forse meglio definibile come una falsa partenza – da “architetta” classica, in uno studio milanese, per quasi tre anni. E, poi? Poi un corso di ceramica ha tirato l’altro, l’artigiana/artista ha preso il posto del designer e il tornio quello del computer. Dal 2016 Chiara ha scelto di essere una ceramista e dal 2019 ha aperto il suo incantevole studio/laboratorio/spazio creativo/negozio in via San Faustino.